6 settembre: giornata mondiale contro la procrastinazione. Ne avevamo sentito parlare? Assolutamente no! Ma di procrastinazione invece sì: quante volte ci troviamo a rimandare un compito, una scelta, un’incombenza?
In psicologia la procrastinazione è definita come una decisione volontaria di rimandare un’azione importante, sostituendola con attività di minore importanza, ma più piacevoli. Si tratta tuttavia di un autoinganno: il sollievo è effimero, momentaneo, dopodiché il carico di lavoro (o mentale) aumenta, e con esso anche lo stress.
La procrastinazione è una forma di evitamento che risponde al bisogno di gestire uno stato emotivo spiacevole. Alla base, dunque, c’è una difficoltà nella regolazione emotiva.
Ma perché procrastiniamo? Lo abbiamo visto insieme nelle storie Instagram sul tema (che salvo tra quelle in evidenza sul profilo, le ritrovate lì). Alla base può esserci un senso di inadeguatezza, di insicurezza, dal quale deriva la paura di fallire, o al contrario può derivare dalla paura di farcela, di avere successo (procrastinare diventa un autosabotaggio). Può avere a che fare col senso di responsabilità (quando il treno sarà passato non dovremo più scegliere e allora sentiremo il sollievo legato a un senso di deresponsabilizzazione). Può derivare dalla tendenza ad avere ambizioni velleitarie, oppure può determinarsi a partire da un ideale perfezionistico.
Ma attenzione, prima di problematizzare: tutti rimandiamo decisioni o incombenze faticose. Se questa tendenza NON si presenta in modo intenso, pervasivo e prolungato, se non causa sofferenza soggettiva e se realizziamo che non comporta un costo importante sulla nostra vita, allora fa parte della normalità. Capita a tutti di non trovare le energie, non riuscire a essere produttivi in un dato momento, o di avere bisogno di più tempo del solito per prendere una decisione importante. Questo è assolutamente normale… e dovremmo imparare a legittimarcelo!
In caso contrario invece (oppure semplicemente se ne sentiamo l’esigenza) un percorso di psicoterapia può aiutarci a comprendere le cause della nostra tendenza a procrastinare e a trovare modi più funzionali per il nostro benessere.