Nello specifico, le mie aree di intervento riguardano:
- stati d’ansia e attacchi di panico;
- stress e disturbi psicosomatici;
- stati depressivi;
- disturbi del comportamento alimentare;
- problematiche legate all’adolescenza e ai successivi momenti evolutivi;
- difficoltà scolastiche e lavorative;
- sostegno genitoriale;
- insicurezza e scarsa autostima;
- difficoltà emotivo – relazionali, anche dovute a particolari eventi di vita.
Tuttavia, le motivazioni che spingono una persona a contattare uno psicologo possono essere molteplici e completamente diverse tra loro: semplice curiosità o bisogno di risolvere un disagio psicologico che comporta una sofferenza soggettiva più o meno intensa. Chiunque ne sentisse il bisogno, troverà una risposta di accoglienza professionale nei confronti della sua personale e peculiare richiesta. Lo psicologo psicoterapeuta, con le sue conoscenze e la sua esperienza, offre uno spazio di condivisione e di comprensione delle sofferenze di ognuno al fine aiutare chi chiede aiuto a ritrovare la strada del benessere quanto prima.
Come lavoro?
I primi incontri mi permettono di comprendere il funzionamento della persona che ho di fronte nonché la difficoltà che sta vivendo, inscrivendola e contestualizzandola nella sua storia di vita. Compreso ciò, inizia il percorso psicologico (se necessario e se concordato insieme) e la scelta della terapia e della tecnica varia a seconda della persona e della fase di vita che sta attraversando (il mio approccio è integrato in quanto utilizzo tecniche derivanti dalla corrente cognitivo comportamentale e da quella psicoanalitica). Questo mi permette di tagliare su misura, adattare il più possibile l’intervento terapeutico al paziente, in quanto ognuno è unico, ha una peculiare storia di vita, sta attraversando una specifica fase evolutiva e porta bisogni del tutto propri.
Importante è la collaborazione tra psicologo e paziente: il primo, difatti, conosce tecniche e processi psicologici, il secondo è invece l’esperto di se stesso. È proprio attraverso questa collaborazione che è possibile raggiungere un maggior grado di benessere.
Il focus non è posto solo sulle difficoltà, ma anche e soprattutto sulle risorse, al fine di consentire alla persona di diventare autonoma nell’affrontare i momenti di crisi, sviluppando la propria resilienza. Si lavora dunque per offrire un percorso terapeutico che, nel più breve tempo possibile, dia risultati duraturi, che aiuti a scoprire nuovi strumenti da “portare con se’”, che possano essere utili non solo nel momento attuale, ma nel corso dell’intera vita.
Il segreto professionale
Codice deontologico, articolo 4:
“Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità. Lo psicologo utilizza metodi e tecniche salvaguardando tali principi, e rifiuta la sua collaborazione ad iniziative lesive degli stessi.”
Codice deontologico, articolo 11:
“Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale (…)”