Paura, ansia, rabbia, tristezza: scoprirsi positivi al Covid comporta personali e intense reazioni emotive. Improvvisamente ci si ritrova in una condizione di passività, nella misura in cui si subisce una malattia, si subisce un isolamento forzato e si resta in attesa di esito negativo al tampone. È inevitabile dunque dover tollerare l’attesa e la frustrazione, così come un certo grado di passività, nonché il naturale sconforto che, umanamente, si può provare.
Ma come è possibile, all’interno di questa imposta condizione di passività, recuperare un certo grado di attività, teso a restituirci una quota di potere?
- Ricordiamoci che la percezione della realtà può cambiare molto nel momento in cui proviamo emozioni negative. È utile dunque provare a strutturare un pensiero realistico orientato al presente evitando di anticipare negativamente il futuro (che, lo ricordiamo, non ci è dato conoscere). Un consiglio pratico è quello di tentare semplici tecniche di rilassamento (per esempio concentrandoci per 5/10 minuti su un respiro lento e regolare).
- Teniamo a mente poi che le emozioni provate sono del tutto legittime e normali: possono trovare espressione, accoglimento e magari anche rispecchiamento, nel momento in cui sono condivise con l’altro.
- É bene crearsi delle routine giornaliere e settimanali: dà sicurezza e favorisce il senso di controllo. Se è possibile lavorare da casa, separare il più possibile gli ambienti di lavoro da quelli casalinghi, mantenendo orari di lavoro definiti e prendendosi cura di se’ come se ci si preparasse per una giornata qualsiasi.
- È utile poi impiegare parte del tempo giornaliero o settimanale in quelle attività che sentiamo proficue per noi: che sia formazione attraverso corsi online, lettura di libri o articoli o sistemare quell’angolo della casa che non abbiamo mai tempo di rassettare. Sarà gratificante in quanto sarà tempo investito costruttivamente e non lo percepiremo come perso.
- Non dimentichiamoci poi l’attività fisica (compatibilmente con le condizioni di salute): il movimento comporta benefici oltre che fisici, psicologici. Effetti positivi infatti si riscontrano sulla capacità di concentrazione, sul sonno e sull’umore (fare movimento ci aiuta a rilasciare endorfine, importanti nella stabilizzazione dell’umore). Inoltre l’attenzione viene spostata dal rimuginio e dai pensieri negativi alle sensazioni corporee.
- É importante anche ritagliarsi degli spazi per stare sul positivo creando piccoli momenti di piacere: qualsiasi cosa ci piaccia fare (dalla lettura di un libro all’ascolto di buona musica, al giardinaggio, alla cucina, alla visione di una serie TV…) non dimentichiamo di inserirla all’interno di questa routine giornaliera o settimanale.
- Se l’isolamento è insieme al partner o ai propri familiari possiamo considerare l’opportunità di condividere tempo e momenti insieme, spesso ridotti al minimo a causa di routine super frenetiche. È pur vero che, una convivenza forzata e continua può anche portare a difficoltà: è giusto allora rispettare il bisogno dei singoli di stare separati gli uni dagli altri e di vivere momenti di solitudine che occorrono per riflettere e per stare in contatto con se stessi.
- Ultimo ma non per importanza: il tempo per il riposo. Oltre al sonno notturno è importante concedersi momenti per defaticare (la lettura di un libro, una doccia calda…).
Ricordiamoci poi che la situazione vissuta è temporanea, per quanto possa essere alle volte lunga. Possiamo comunque cogliere l’occasione, in una società che ha perso di vista l’oggi in nome di scadenze da rispettare e appuntamenti da programmare, di sentire qual è il significato che ha per noi doversi fermare, vivere la passività e il limite, mettendoci in contatto con noi stessi.
Se ce ne fosse la necessità, psicologi e psicoterapeuti svolgono sedute anche online: vi ricordo infatti che possiamo vederci tramite Skype e che è sempre attivo il servizio gratuito di supporto alla popolazione de “Glipsicologionline”.