La depressione non è un semplice stato emotivo, bensì una patologia che coinvolge la persona a tutto tondo: a livello emotivo, cognitivo, somatico, comportamentale e relazionale. Sono presenti intensi stati di insoddisfazione e tristezza e manca la capacità di provare piacere nelle comuni attività quotidiane. Si vive in una costante condizione di malumore, con pensieri negativi e pessimisti circa se stessi e il proprio futuro. Perdita di interesse e motivazione per le attività quotidiane così come l’incapacità di provare piacere sono all’ordine del giorno, ma anche perdita di concentrazione e astenia sono caratteristiche tipiche di uno stato depressivo.

Come per ogni forma di psicopatologia, l’origine è a livello bio-psico-sociale. Alcune persone sono infatti maggiormente predisposte allo sviluppo di patologie depressive, ma le svilupperanno solo in presenza di alcuni fattori ambientali. Questi ultimi riguardano alcuni eventi ed esperienze che, in persone predisposte, possono causare depressione. Quali?

Abbiamo visto durante la scorsa settimana sul mio profilo Instagram come possono esserci eventi oggettivamente negativi e stressanti (perdite, lutti, separazioni…), ma non sono solo gli eventi stressanti in senso negativo che possono fungere da fattori scatenanti. Anche stressors positivi, come la nascita di un figlio, una laurea, la pensione, una convivenza, possono essere vissuti in modo ambivalente ed essere all’origine di uno stato depressivo.

Nelle storie sul tema salvate sul profilo Instagram (non dimenticate di seguirmi!) ne parliamo meglio, approfondendo anche l’intervento terapeutico e un tipo particolare di disturbo dell’umore, il Disturbo Disforico premestruale, condizione riconosciuta nei manuali diagnostici.